Foglietto del 9 Luglio 2017

C14-w2“STUPORE E CONFORTO”

È un periodo di insuccessi per il ministero di Gesù: contestato dall’istituzione religiosa, rifiutato dalle città attorno al lago, da una generazione che non esita a definire «di bambini» (Mt 11,16), Gesù ha improvvisamente come un sussulto di stupore, gli si apre davanti uno squarcio inatteso, un capovolgimento: Padre, ho capito e ti rendo lode. Attorno a Gesù il posto sembrava rimasto vuoto, si erano allontanati i grandi, i sapienti, gli scribi, i sacerdoti ed ecco che il posto lo riempiono i piccoli: poveri, malati, vedove, bambini, i preferiti da Dio. Ti ringrazio, Padre, perché hai parlato a loro, e loro ti hanno capito. Ma poi non basta, Gesù fa un ulteriore passo avanti. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro, non un nuovo sistema di pensiero, non una morale migliore, ma il ristoro, il conforto del vivere. Anche per me e per te, nominare Cristo deve equivalere a confortare la vita. Le nostre prediche, i tanti incontri devono diventare racconti di speranza e di libertà. Altrimenti sono parole e gesti che non vengono da lui, sono la tomba della domanda dell’uomo e della risposta di Dio.

Ascolta il vangelo

download-logoDEF

Foglietto del 09 luglio 17

Una risposta a “Foglietto del 9 Luglio 2017”

  1. E’ vero che non è un bel periodo per Gesù che vede le cose non andare nel verso giusto; la sua missione è un po’ un fallimento. Accade anche a noi di sperare, di investire, di faticare e poi vedere tutto precipitare e ci scoraggiamo, iniziamo a lamentarci. Gesù, invece, non si lamenta, ma rivolge a Dio una preghiera di lode e ringraziamento “Ti rendo lode, Padre, perchè hai rivelato queste cose ai piccoli” perchè le persone semplici, umili, quelle che non si complicano la vita hanno capito. Hanno capito che come i bambini si fidano degli adulti, ciascuno dovrebbe affidare la propria vita a Dio e leggere nella sconfitta un’opportunità. Semplice dirlo a parole … diventa difficile metterlo in pratica perchè spesso poniamo al centro noi stessi e non Dio. Gesù invita anche ad andare a Lui; questo passo mi ricorda il Discorso della Montagna in cui Gesù indica chi sono le persone felici. Andare a Lui per me significa sapersi ritagliare uno spazio per interrogare la propria vita su ciò che è essenziale, ma anche fare proprio il suo stile di vita caratterizzato dall’amore e dalla misericordia chiedendosi, chiedendomi, è una domanda che faccio anch’io a me stessa: so amare, amarmi e lasciarmi amare?.

I commenti sono chiusi.